La storia della Parrocchia di Coiano

Il centro abitato di Coiano dimostra nel nome un’origine antica. È fra quelli che nacquero nell’area pratese come insediamenti agricoli, asseganti dal governo dell’antica Roma - a partire dal secondo secolo avanti Cristo - ai veterani dell’esercito come coltivatori diretti.

 

Coiano fu insomma un «fundus», il possesso di un ex militare probabilmente chiamato Corpus. Con il tempo il podere crebbe in abitanti e costruzioni fino a divenire un villaggio ed ebbe una propria parrocchia, dedicata a San Bartolomeo. La intitolazione all’Apostolo farebbe pensare ad una comunità formatasi fino dai primi tempi della cristianizzazione del territorio (secondo-terzo secolo). Fra i documenti più significativi circa la parrocchia è l’elenco delle decime, cioè delle tasse pagate, risalente agli anni 1276-77. Nello stesso elenco figura anche il Monasterium dominarum Sancti Martini de Coiano, una comunità di monache benedettine fondata intorno al 1150 ed esistita fino al 1442, sorta intorno ad una chiesetta (ricordata già nell’831 avanti il Mille) che dette il nome alla località di San Martino.

 

Nel territorio di Coiano sorse successivamente (XIII secolo) un altro monastero, quello francescano e poi olivetano de Le Sacca, trasformato fra ’700 ed ’800 in residenza estiva per i convittori del Cicognini (il grande complesso oggi è in abbandono).

 

Sul piano civile Coiano fu organizzato fin dal XII secolo come «villa» del Comunerepubblica di Prato: aveva quindi una sua autonomia amministrativa, con il consiglio degli uomini e due sindaci responsabili, che avevano pure il delicato compito di riscuotere le tasse, risolvere controversie fra gli abitanti, provvedere alla coscrizione militare per l’esercito del Comune.

 

Fra gli antichi edifici è il bel complesso medievale di via della Gualchiera, che per secoli ospitò fra l’altro una follatura. Queste antiche tradizioni manifatturiere prepararono il terreno agli sviluppi ottocenteschi, quando una nuova fase dell’espansione industriale di Prato situò grandi stabilimenti tessili nelle vicinanze di Coiano (il Fabbricone è del 1888).

 

La popolazione crebbe e per le aumentate necessità della parrocchia nel 1904 fu costruita una nuova chiesa disegnata da Ezio Cerpi (nel 1960 fu ampliata su progetto di Silvestro Bardazzi). Alla fine dell’Ottocento, a cura di cooperative di lavoratori e delle stesse fabbriche, furono costruite abitazioni monofamiliari a schiera dotate di piccole aree verdi.

 

Iniziative del genere si ebbero a Coiano anche nell’immediato secondo dopoguerra, quando sorsero interi isolati di abitazioni popolari di buona qualità: uno dei frutti dell’impegno sociale di don Milton Nesi, il parroco fu tra i maggiori esponenti del mondo cattolico pratese del tempo.